Rinascita
Nasci come sorgente dalla mia terra arsa
nella luce senza tregua del deserto
sei come ombra vitale,
della mia vita il giogo hai spezzato le catene.
Sei rorido di rugiada,
frutto intatto, ma già maturo,
stella mattutina dopo notte d'Apocalisse.
Lasciati guardare
attraverso la nebbia dei miei occhi di cucciolo appena aperti al mondo.
Mostrati mentre sciami di api mi feriscoo,
recami l'antidoto dell'amore.
La mia anima stracciata si contorce,
mugola entro i confini del corpo,
tutto è sempre troppo angusto,
troppo poca l'aria che respiro,
troppo uguale ogni giorno
a quello appresso.
Ma tu spalanchi porte prima sconosciute
che rivelano paesaggi senza fine,
campi sterminati che fremono
per un vento perenne,
monti che anelano al cielo,
acque placide
che eppure sempre si rinnovano.
Ho lasciato ieri la riva
di quello stagno immoto
dal fondo torbido
popolato di vita...
o di morte?
Ho abbandonato anche la valle dei re,
il loro oro che riluce vano
e che, a volte, si tramuta in cenere:
chimera l'una o l'altra cosa?
Adesso sono qui :
la mano che ti tendo ha piaghe profonde,
ma già da esse fioriscono
bianchi gigli di resurrezione.
sabato 8 agosto 2009
Poesia mia
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