lunedì 16 novembre 2009

"SUPERBIA" - altra poesia mia

Superbia

Rapisci il tempo che scorre,
nascondilo in un luogo segreto,
al di là del muro dell'infinito.


Vedrai come tutto sarà facile
senza lo spettro della fine
promessa ad ogni umano,
sentenza inevitabile,
mentre pensi che tutto lascerai e mai ritornerai.

Immenso sollievo,
per il mortale divenuto immortale,
non contare i giorni che rimangono,
non vedere la clessidra svuotarsi;
IGNORI, stupido, che quella sabbia,
fissa in un punto,
segna gioie rese,
ben presto,
noia senza scampo,
dolori senza ritorno,
cadute senza riscatto,
odii esacerbati,
amori consunti,
TUTTO divorato dal SEMPRE.

Ciò che prima era determinato
ora è indeterminato
e la falce del tempo
lascia posto ad un elastico
che si tende senza mai spezzarsi,
come artiglio del diavolo.

Eppure dovresti sapere
che senza morte non v'è Resurrezione:
la mela l'hai già mangiata un'altra volta,
fa che il castigo non divenga eterno.

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